Nome ?
« Alessandro Zabeo, ho iniziato a correre nel 1998 in mtb, avevo 20 anni, prima ho praticato calcio dall’età di 11 . Dopo 8 anni di mtb sono passato alla bici da strada dove ho trovato la mia giusta dimensione, più che altro da un punto di vista logistico, abitando in pianura, ero troppo penalizzato negli allenamenti e anche perché fisicamente ho più doti da velocista che da scalatore. Questa mia scelta è stata più che azzeccata visto i bellissimi risultati ottenuti negli ultimi anni su strada… nel mezzo ho fatto anche 5 stagioni di ciclocross ».
Squadre ?
«La prima che mi ha introdotto in questo ambiente è stata i Nippli di Mirano, successivamente ho corso con la Scavezzon squadra corse e poi con Pedali Roventi dei F.lli Guidolin, 10 anni con la Due Torri di Rovigo guidata da Chiara Fogagnolo e, grazie anche al suo supporto ho avuto il mio exploit agonistico. Negli ultimi due anni ho corso con il Team Piva Teosport di Montebelluna, Il 2022? Ho già deciso, correrò con il Team Melato» .
Tra tutte le vittorie che hai ottenuto ce n’è una speciale ?
«In realtà ne ho 3 a pari livello e sono la Mediofondo del Piovese nel 2017, ovviamente l’italiano nel 2018 a Castel d’Arquato (PC) e infine la Mediofondo di Pramaggiore nel 2019 in maglia tricolore».
Il rammarico più grande ? ?
«Non aver vinto il Campionato Italiano ciclocross per un soffio».
Cosa Ti piace e Ti spinge a tanti sacrifici ?
«Innanzitutto lo spirito agonistico che ho sempre avuto fin da piccolo e poi l’arrivare davanti nelle corse mi dà una grande soddisfazione che mi motiva per le competizioni successive».
Alcune foto Ti ritraggono davanti ad Agostini…..
« Vincere è sempre bello, arrivare davanti a un campione come lui è ancora più motivante, tutti sappiamo che se lo porti ai 300 metri non ce n’è per nessuno, ho dovuto giocare d’anticipo ☺ »
Ciclismo amatoriale, c’è qualcosa da cambiare secondo te?
« Qua vado controcorrente, io toglierei le classifiche per categorie e premierei i primi 15 assoluti di ogni gara, verrebbero corse più serie senza quei giochetti di categoria. Inoltre bisognerebbe puntare a organizzare un maggior numero di gare da 90-100 km per attirare più partecipanti (quelle di quest’anno hanno sempre fatto un boom di iscritti visto che richiamano anche gente da lontano). Ci vorrebbero formule nuove per attirare i più giovani, invece ,vedo che in 15 anni da amatore non si è fatto molto, però sono fiducioso».
Grazie Alessandro
Edi Tempestin